
L’impianto idrico sanitario è una delle componenti più importanti di ogni edificio, sia per le case che per gli uffici e le strutture pubbliche. Senza di esso non si potrebbe infatti avere accesso all’acqua potabile e non si potrebbero smaltire correttamente le acque reflue, compromettendo l’igiene e il comfort quotidiano.
Questo sistema è spesso dato per scontato, ma in realtà è il risultato di un’attenta progettazione e una manutenzione costante, al fine di garantire sicurezza, efficienza e durata nel tempo. Conoscere il funzionamento di un impianto idrico sanitario, i suoi componenti principali e i metodi per mantenerlo in buono stato è fondamentale per vivere in ambienti salubri.
In questo articolo descriveremo il funzionamento dell’impianto idrico sanitario e le sue componenti principali.
Cos’è un impianto idrico sanitario
Un impianto idrico sanitario è un sistema di tubazioni, apparecchi e dispositivi che permette di distribuire acqua potabile negli edifici e di smaltire le acque reflue in modo sicuro ed efficiente. Si tratta quindi della rete che permette di assicurare comfort e igiene, rendendo possibile l’utilizzo quotidiano di diversi ambienti, come cucine e bagni.
L’impianto è composto da due sezioni principali, ovvero quella idrico-sanitaria dedicata all’adduzione e alla distribuzione dell’acqua potabile, e quella relativa allo scarico delle acque reflue, responsabile del deflusso delle acque sporche verso le reti fognarie o gli impianti di trattamento.
I componenti principali dell’impianto includono le tubazioni di adduzione e scarico, valvole e raccordi, serbatoi e pompe, sanitari e rubinetteria.
Il lavoro di tutte queste componenti permette all’impianti di svolgere al meglio le sue funzioni, ovvero portare l’acqua dalla rete idrica, o dal pozzo, ai punti di utilizzo in cucina o in bagno, ma anche di gestire il sistema di smaltimento delle acque reflue.

Impianto idrico sanitario: come funziona
Il funzionamento di un impianto idrico sanitario si basa sulle due fasi complementari che abbiamo già citato nel paragrafo precedente, ovvero la distribuzione dell’acqua potabile e lo smaltimento delle acque reflue.
L’acqua pulita arriva all’edificio tramite la rete idrica comunale o da un pozzo privato. Attraverso un sistema di tubazioni e valvole, l’acqua viene distribuita ai vari punti di utilizzo, come lavabi, docce, cucine ed elettrodomestici. Per garantire una pressione costante, soprattutto nei palazzi a più piani, possono essere installati dei serbatoi o pompe autoclave e relativi gruppi di suppressione.
Il sistema di tubature che attraversa le pareti e i pavimenti e distribuisce l’acqua in tutta la casa è detta rete di adduzione, ed è composta da montanti verticali, collettori e tubi orizzontali. All’inizio di questa vengono installate degli apparecchi per il trattamento.
Possono anche essere installati dei contenitori da utilizzare come riserve idriche, utili nel caso in cui si verifichino variazioni nei consumi o nell’approvvigionamento.
Altri accessori importanti sono i riduttori di pressione, i rubinetti d’intercettazione e le valvole, componenti fondamentali per una gestione efficiente e una manutenzione efficace.
Parallelamente alla parte idrica dell’impianto, l’impianto sanitario raccoglie le acque sporche generate quotidianamente le convoglia verso la rete fognaria o ai sistemi di trattamento dedicati attraverso i tubi di scarico. In questo modo, l’impianto assicura un ciclo continuo e sicuro dell’acqua, indispensabile per l’igiene e il benessere degli ambienti domestici e commerciali.
Le acque reflue vengono convogliate sfruttando delle tubazioni separate verso il sistema fognario o alla fossa biologica. Il sistema di scarico deve essere progettato con particolare attenzione, in modo da evitare ostruzioni e la presenza di cattivi odori.
Per fare ciò sono presenti dei dispositivi di ventilazione nelle tubazioni, mentre gli apparecchi hanno dei sifoni che impediscono la fuoriuscita di cattivi odori.

Impianto idrico sanitario: come viene realizzato
Realizzare un impianto idrico sanitario richiede una progettazione accurata che tenga conto di diversi aspetti, tra cui le esigenze dell’edificio, il numero di utenti e le normative vigenti. Inoltre, andranno scelti dei componenti e dei materiali in grado di garantire affidabilità e durata nel tempo.
La fase di progettazione è fondamentale e deve essere effettuata in base alla tipologia di edificio (abitazione singola, condominio o edificio commerciale). Inoltre, lo schema dell’impianto deve essere progettato a regola d’arte, al fine di realizzare un impianto efficiente ma con il minor consumo energetico.
Uno dei primi passi è lo studio della distribuzione interna, ovvero la distribuzione delle tubazioni per garantire che l’acqua potabile arrivi in modo uniforme a tutti i punti di utilizzo e che le acque reflue vengano smaltite correttamente.
Dopo la progettazione, si passa alla realizzazione, che include: posa delle tubazioni, collegamento delle valvole e l’installazione e collegamento delle varie utenze. I componenti soggetti alla gestione dell’impianto a parete o a pavimento, devono essere poste in una posizione che renda facili le eventuali operazioni di controllo e manutenzione.
Dopo aver collegato le tubature e montato le valvole e i collettori, è il momento di collegare le diverse utenze, come lavandini, WC, termosifoni e docce.
Prima di poter utilizzare l’impianti è importante effettuarne il collaudo, al fine di verificare che ogni componente funzioni nel modo corretto. Le prove che vanno effettuate sono la prova della tenuta, per identificare eventuali perdite, il controllo della pressione dell’acqua ai vari punti di utilizzo e il controllo degli scarichi, per assicurarsi che questi consentano di defluire nel modo corretto l’acqua di scarico.
Queste verifiche si fanno ad impianto grezzo posato e prima che vengano realizzati pavimenti ed intonaci – il collaudo che si fa a lavori ultimati permette invece di verificare il corretto funzionamento dell’intero sistema idrico-sanitario.
Infine, è fondamentale che l’impianto idrico sanitario venga realizzato secondo le normative vigenti con relativo rilascio della dichiarazione di conformità, ovvero il documento che certifica che l’impianto è stato realizzato secondo le regolamentazioni previste dalla legge.
Con l’installazione di nuove caldaie (sia come acquisto sia come sostituzione) si crea e rilascia anche il libretto dell’impianto.
Per le pompe di calore, è prevista anche la registrazione dell'installazione alla Banca Dati F-GAS.

Impianto idrico sanitario: conclusioni
L’impianto idrico sanitario è una componente fondamentale di ogni edificio poiché serve a garantire acqua potabile e il corretto smaltimento delle acque reflue. Una attenta progettazione, l’utilizzo di materiali e componenti di qualità e una corretta manutenzione ti consentiranno di mantenere l’impianto efficiente nel tempo.
Assicurati di affidarti a dei professionisti per evitare errori che potrebbero mettere a rischio il funzionamento generale dell’impianto. Se hai bisogno di consulenza per la progettazione di un impianto idrico sanitario, affidati a Bontempi Impianti.
Contattaci per saperne di più.